Pagina on-line da 03/06/2012

Lo scritto seguente è compreso nelle pp. 84-85 di:

Aphorismi Urbigerani, Or Certain Rules, Clearly demonstrating the Three Infallible Ways of Preparing the Grand Elixir or Circulatum majus of the Philosophers, Discovering the Secret of Secrets and detecting the Errors of vulgar Chymists in their Operations: Countain’d in One Hundred and One Aphorisms: To which are added the Three Ways of Preparing the Vegetable Elixir or Circulatum Minus: All deduc’d from Never Erring Experience. By Baro Urbigerus, A servant of God in the Kingdom of Nature. Experto Crede.  London, Printed for Henry Faithorne, at Rose in St. Paul Church-yard, 1690.

Su quest’opera ed il suo autore vedi la nostra introduzuione agli Aphorismi Urbigeriani o circulatum maius. La tavola cui si riferisce il testo, riprodotta qui sotto, si trova prima del frontespizio dell’opera.

 

 

 

 

 

 

Baro Urbiger
UN POSCRITTO CONTENENTE UNA SPIEGAZIONE DELLA FIGURA PREMESSA AGLI AFORISMI URBIGERIANI
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Traduzione di Massimo Marra © – tutti i diritti riservati – riproduzione vietata con quasiasi mezzo e con qualsiasi fine

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Avendo nei nostri centouno Aforismi così perspicuamente ed apertamente appianato tutte le difficoltà, ed insegnato così ampiamente la completa Teoria e Pratica dell’intero Mistero Ermetico, al punto che ogni ingegnoso Amante della Chimica non solo sarà in grado di comprendere i più astrusi scritti dei Filosofi, ma anche di effettuare ogni reale Esperimento che si possa presentare nel corso della nostra Arte Celestiale; ed ancora credendo che coloro i quali non sono nostri Discepoli potrebbero forse incontrare qualche Figura Filosofica di cui non possono comprendere tanto facilmente il significato, abbiamo considerato altamente utile, sul frontespizio di questo piccolo libro, di piazzare questa nostra Figura, mediante la quale, essendo essa un perfetto Compendium di tutti gli Emblemi Filosofici, si possono senza alcuna grande difficoltà comprendere tutte le altre.
Ora, poiché questa nostra figura rappresenta misticamente tutti i nostri Soggetti ed Operazioni,  non può che ammettere numerose e varie Interpretazioni, che se dessimo tutte in questa sede renderebbero i nostri Aforismi (che abbiamo già esposto e dei quali tali spiegazioni costituirebbero una ripetizione) inutili ed insignificanti; dunque, in un primo momento, abbiamo ritenuto fosse assai superflua ogni ulteriore spiegazione. Ma essendo nostro desiderio di fare tutto il bene che possiamo al pubblico, abbiamo in un secondo momento deliberato di esporre la seguente spiegazione, con la nostra consueta brevità, sia della figura che dei nostri Aforismi.
L’albero supporta il motto Virtus Unita Fortior; leggendo la figura dal lato della serpe, troviamo  rappresentato, con la mezza Luna sulla testa, il Pianeta sotto la cui influenza esso è nato, e che a lei si riferisce con questo particolare Motto, che significa che se la prendi da sola, essa può poco o nulla nella nostra Arte, poiché richiede l’assistenza di altri.
Col Dragone Verde è da intendersi la nostra prima Materia indeterminata, comprendente tutti i nostri principi (come si dimostra dalla mezza luna sulla sua testa, dal sole sul corpo e dalla croce sulla sua coda), ed il cui motto significa che esso può eseguire l’intera opera senza essere congiunto con qualunque altra cosa creata o artificialmente preparata: il che è la nostra prima via.
Ma questo nostro Dragone, quando copula con la nostra Serpe, è forzato a compiacerla, degradando se stesso dal proprio stato indeterminato per la produzione della nostra seconda via.
Apollo, col Sole sulla propria testa, e Diana con la mezza Luna, abbracciati l’uno all’altro, mostrano la nostra terza via, e la continuazione della prima e della seconda. Il fiume in cui si immergono significa lo stato in cui essi devono essere ridotti prima che siano in grado di rinascere nuovamente e prima che possano essere portati a perfetta Spiritualizzazione ed Unione.
Apollo e Diana escono fuori dal fiume in un unico corpo meraviglioso; avendo Diana ottenuto tutto, rappresenta le nostre Fatiche d’Ercole pronte e concluse, e l’avvicinarsi dei loro piedi alla terra ferma, dove lei sta per seminare i nobili Frutti della Procreazione, è da intendersi come la continuazione della loro Congiunzione fino a che essi non siano totalmente uniti e perfezionati. In questo schema, così come nei nostri Aforismi, sono misticamente esposti tutti i principali punti della Fede e della Religione compresi nei volumi dell’Antico e Nuovo Testamento; dal che manifestamente appare che la contemplazione della Natura realmente guida alla comprensione di queste celesti Verità, solo attraverso le quali noi possiamo aspettarci di arrivare al godimento di quella benedetta Immortalità alla quale, come al vero ed ultimo Fine della nostra Creazione, tutti i nostri Sforzi devono essere diretti.