Pagina on-Line dal 07/04/2012

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Questa traduzione del Liber Perfecti Magisterii attribuito ad Arnaldo da Villanova, è tratta dalle pagine conclusive della “Concordanza de filosofi”, posta in appendice all’edizione del 1572 del “DELLA TRAMUTATIONE METALLICA SOGNI TRE, DI GIO. BATTISTA NAZARI BRESCIANO…” Brescia, Appresso Pietro Maria Marchetti
La “Concordanza” non è altro che la traduzione di parte di una raccolta di scritti latini attribuiti ad Arnaldo da Villanova, inclusi in diverse raccolte di scritti alchemici pubblicate tra il XVI ed il XVII secolo.
Il “Libro chiamato Magistero et allegrezza” occupa le pgg. 220-220 dell’edizione citata.

Per informazioni bio-bibliografiche sul Nazari e sulla sua opera si rimanda alla nota, a firma di Senior, che introduce la riedizione del “Della Tramutatione Metallica Sogni Tre” curata nel 1967 dalle edizioni Arché di Milano.
A parte qualche leggero intervento sulla punteggiatura, al fine di garantire una migliore leggibilità, sono state introdotte poche altre modifiche al testo. Sono state, ad esempio, distinte le V dalle U, inoltre, dove indispensabile alla comprensione del testo, è stata introdotta l’accentazione moderna, sono state sciolte le (rare) abbreviazioni dell’originale, è stato regolarizzato l’uso della maiuscola dopo il punto e nella citazione di testi ed autori. Per il resto, la trascrizione è conservativa.

Massimo Marra

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Arnaldo da Villanova

LIBRO CHIAMATO MAGISTERIO ET ALLEGREZZA
All’Inclito Rè d’Aragona

Il quale è Fiore de fiori, & Tesoro più di tutti incomparabile, & Margarita; Nel quale si trova la compositione & perfettione del vero elexir, per componere cosi il bianco, come il rosso, cioè al Sole & alla Luna, dichiarato sotto compendio

Sappi ò carissimo che in ogni cosa creata sotto il Cielo, sono quattro elementi, non per vista, ma per virtù, onde li filosofi sotto la coperta della scienza dell’elemento, hanno insegnata questa scienza, & quelli che non intendono la lettera, operano col sangue, capelli, ovi, & orina, & molte altre cose, & da quelli hanno cavato prima li quattro elementi, acciò con quelli facessero l’opera, separando prima per destillatione dalle cose predette l’aqua chiara, dapoi l’oglio nella superficie citrino, quale dicono contenere il foco, & l’aere, & la terra negra resta nel fondo: dapoi lavano la terra con l’aqua, & la fanno bianca imbeverandola, & fanno cocere quell’aqua tante volte  fin che la terra si fa bianca, dapoi riducono quell’oglio al foco preparato destillando fin che la detta terra beve il tutto, cioè l’aqua, l’olio & la tintura, & gettano questa terra ò cenere sopra un corpo fuso, cioè sopra un rame ò altro, & non trovano cosa alcuna, & nondimeno fanno & operano secondo che dicono i filosofi nelli suoi libri, & cosi sono cascati in errore non ritrovando l’intrata, ma il loro errore è, perché è cosa certa che dall’huomo non si genera se non l’huomo, ne dal cavallo se non il cavallo, similmente dalli altri animali, non si generano se non cose simili a loro; essendo adonque queste cose totalmente lontane dalla natura de metalli, è impossibile che da essi si faccia la generatione de metalli, perché li metalli non si generano se non dal proprio seme, ma l’argento vivo è il seme de metalli, & l’origine di quelli come dicono tutti li filosofi, & anco l’uso & la ragione l’insegna, come insegnarò di sotto; ma queste cose predette cioè il sangue, li ovi, l’orina, & altre cose vegetabili non sono argento vivo, adonque da essi è impossibile la generatione, overo la trasmutatione de metalli; non sono adonque le predette cose il nostro Lapis, ancorchè siano essempij.
Sono altri che pigliano quattro spiriti; cioè l’arsenico, il solfo, l’argento vivo, & il sale ammoniaco, & si chiamano spiriti perché fuggono dal foco, & volano in fumo, & pigliano questi in loco delli quattro elementi, vedendo che li filosofi dicono nelli suoi libri che la scienza sta nelli spiriti, & sottoponendo questi  acciò siano di natura aerea, ò che si facciano di natura aerea, li fissano poi calcinando acciò siano di natura terrea, li solvono acciò siano di natura aquea, li distillano acciò siano di natura ignea, & compongono questi secondo li libri, credendo havere la scienza delli elementi, & composti insieme li compongono sopra il rame, & non trovano cosa alcuna, ma sono corsi in errore come anco li primi, & le cause delli errori di quelli sono molte, due de quali bastano al presente, una è perché come s’è detto, li metalli non si generano se non dal suo seme, ma questi non sono il seme de metalli perfetti, fuor che l’argento vivo, adonque; è impossibile che di quelli si faccia la generatione overo la transmutatione nelli metalli: parimente perche l’arsenico & il solfo presto s’ardono nel foco, & dalla combustione del foco si transferiscono in carbone, in che modo adonque si aspettarà da quello cosa buona? ardendosi subito & riducendosi  carbone, ne si debbia aspettare l’aqua? adonque è cosa manifesta à chi guarda sottilmente, che ne queste cose per sé, né congionte con corpi, né miste con ogli cavati da ovi, sangue, capelli, orina, overo altre cose vegetabili, né miste fra loro, sono il nostro lapis, overo la nostra medicina, & questo per le ragioni predette, perché alla generatione dell’huomo, non si fa mistione di cosa alcuna, ne alla generatione dell’animale, ne alla generatione della pianta, se non con li suoi proprij semi, però il nostro magisterio non hà bisogno d’alcuna mistione estranea; alcuni credono trouare la scienza nelli sali, overo alumi, & li solvono, calcinano, fundono, & preparano, & alcuni per sé solamente ne fanno la proiettione sopra corpi imperfetti; altri li meschiano insieme con li spiriti, come si è detto, ma li preparano con corpi preparati, & non trovano cosa alcuna, & la causa delli errori di quelli è simile alli precedenti. Alcuni credono cavare la medicina dalli soli corpi, & gli preparano, calcinando, solvendo, congelando, & fanno la proiettione sopra il corpo, & si sono ingannati, & l’errore di quelli è perché non hanno tolto da principio il seme de metalli, ma il corpo come sta nella sua natione.
Da le ragioni adonque dette si vede che non nel sangue, non nell’ovi, o capelli, o vegetabili si haverà la nostra medicina, ne meno nelli predetti spiriti, overo sali, o altre cose simili.
Alcuni riguardando più sottilmente, hanno considerato l’argento vivo esser principio de metalli, & l’rigine di essi si trova nel calore del solfo, hanno decotto & sublimato per se l’argento vivo, & l’anno fissato, & preparato, & non hanno trovato cosa alcuna; & la causa del suo errore è, perché il seme dell’uomo non giova, né fa frutto, se non si mette nella matrice della donna; cosi anco il mercurio il quale è il seme, non giova se non si mette nella matrice de corpi, acciò lo maturino.
Alcuni l’hanno meschiato col corpo amalgamandolo, & l’hanno lavato tanto tempo con l’aqua dolce, fin che s’è visto in quelli, che sia ridotto in corpo netto; & l’hanno cotto fin al fine, credendo che l’rgento vivo si meschij con tal corpo, ma non hanno trovato cosa alcuna, perché  hanno trovato un corpo immondo, & l’argento vivo è andato in fumo, ma il corpo è restato più netto che non sarebbe stato.
La causa adonque del suo errore è, perché il seme non si congionge col corpo, se non mediante la luna, perché l’anima è il mezzo fra il spirito & il corpo che li congionge fra loro, ma l’anima è il fermento; perché si come l’anima vivifica il corpo dell’huomo, così il fermento vivifica il corpo morto, & totalmente alterato dalla sua natura, onde l’anima ottiene il principato essercitando le sue virtù, ma che cosa sia fermento si dirà di sotto.
Alcuni meschiano li corpi imperfetti con li corpi perfetti, & gli pongono in essame, credendo che quello che è bono & puro nelli corpi imperfetti, resti con li perfetti, & il restante vada in fumo, & non vedendo queste cose si sono ingannati, & in loro è caduto cattivo pensiero, la causa del suo errore è, perché quello che corrompe i corpi imperfetti impedisce che non si fanno perfetti , & nota che qui bisogneria havere  doppia virtù, laquale separasse la terra sulfurea che arde dal misto, & che convertisse alla sua natura quella che già è separata; ma il corpo non può havere questa virtù nella sua crassezza: tutte queste cose le hanno tentate tutti quelli che operano communemente, sì come anch’io già ho tentato, & si sono stupefatti, come disperati della scienza, lasciando il magisterio per debolezza d’intelletto.
Ma hora voglio che tu sappi, che la materia de tutti li metalli & il suo seme è il mercurio decotto & inspessito nel ventre della terra, cocendolo il calore sulfureo, & si generano diversi metalli secondo la varietà del solfo, & secondo la moltitudine di esso nella terra, sempre però la materia di quelli è una medesima essentialmente, sono solamente differenti nell’accidente, cioè in maggiore o minore decottione, ardente o non ardente, & in questo convengono tutti li filosofi, & questo ancora io ti dichiararò più manifestamente, perché è cosa certa che tutto è di quello nel quale si risolve; per esempio, il ghiaccio overo la neve si converte in aqua mediante il calore, adonque è stata prima acqua che neve o ghiaccio, ma tutti li metalli si convertono in argento vivo, adonque sono prima stato argento vivo, ma il modo di convertirli in argento vivo, lo mostrarò di sotto: & presuposto questo, che il metallo si possi risolvere in argento vivo, si scioglie l’opinione di quelli che dicono, li spiriti & altre specie non potersi transmutare in elementi & natura de metalli, perché questo non è vero, come dicono essi, se non si riducono alla prima materia, & il ridurli alla prima materia è cosa facile, & lo dimostrarò di sotto: adonque la transmutatione è facile & possibile nelli metalli.
Parimente io ti dimostro che la mutiplicatione nelli metalli è possibile, perché ogni cosa crescente & nascente si multiplica, come si vede nelle piante & arbori, perché d’un grano se ne fanno mille, da un arbore provengono infiniti rami, da quali si fanno diversi & infiniti arbori, & così crescono il suo numero & moltiplicano, ma li metalli nascono nella terra & crescono, adonque in quelli è possibile l’augmentatione & moltiplicatione in infinito.
Io te ho adonque dimostrato, se hai intese le cose dette, gli errori di tutti quelli che operano communemente, con le sue cause, & ho affermato questo esser vero, con demonstratione chiara & manifesta: hora con l’aiuto di Dio veniamo alla prattica.
Io ti dico che bisogna prima ridurre i corpi alla prima materia, acciò si faccia la generatione overo multiplicatione in quelli, avertite adonque in questi che si descrivono. Piglia una libra di limatura di rame netta, & meschiala con quattro libre di mercurio tridando nel mortaro con poco sale & aceto, fi che s’amalghino insieme, & quando il rame sarà benissimo congionto, aggiongi aqua vita in bona quantità, cioè dodeci parti, si che se la massa  sarà d’una libra, l’aqua vita sia de dodeci parti, metti ogni cosa in orinale sopra il foco di cenere debile di sotto lentissimamente per un giorno naturale, allhora lascialo raffredire, & quando sarà freddo cola la tua aqua con tutte le cose che sono in quella, con panno di lino, fin che esca & passi per il panno de l’aqua quello che sarà resoluto del corpo, & non per feltro, perché non usceria la resolutione del corpo per feltro, & esca tutta quella parte che potrà uscire, & mettila da parte; dapoi piglia quello che è rimasto nel panno, & un’altra volta rimettilo al foco con nova aqua nel predetto vaso per un giorno & una notte come prima, & cola, come si dice di sopra, & metti da parte la seconda aqua con la prima come di sopra; & così replica tante volte, fin che l’opera ritorni all’aqua, cioè alla prima materia che è il mercurio, il che fatto piglia tutto questo & mettilo in vaso di vetro cocendo sopra foco lento fin che vedrai nella superficie la negrezza apparente,  laquale rimovi più sottilmente che tu puoi; & così replica cocendo & levando la negrezza dalla superficie, fin che non si vede più negrezza alcuna, & l’aqua resti chiara.
Hora  hai l’aqua & la terra, cioè li due principali elementi, dapoi piglia quella terra & negrezza che hai raccolto, & mettila in vaso di vetro, & soprafondi della predetta aqua fin che noti sopra quella, & coci a lento foco per quattro giorni, dapoi metti l’aqua & coci, & coci dopoi fin che la terra sia bianca & chiara, & questo è quello c’hanno detto i filosofi: questa aqua si putrefa con la terra, & si mondifica, perché quando sarà mondificata con l’aiuto di Dio si drizzarà tutto il magisterio, laquale essendo mondata, & chiarificata, overo fatta bianca come s’è detto mediante l’aqua, laquale con la detta terra mediante il calore, coagulata & fatta spessa, cocendo questa terra coagulata con la sua aqua, & ispessiti senz’altra aqua con foco gagliardo, in una bozza di vetro, soprapostovi il lambicco di vetro, fin che tutto quello che vi sarà dell’aqua, ascende  al lambicco, & la terra resti calcinata, all’hora piglia del fermento di qual forte tu vorrai la quarta parte, cioè se sarà una libra di corpo perfetto, piglia tre oncie di fermento, ma il fermento overo che è oro, overo argento, & questo fermento si fermenta con la terra, si come è fatto di terra, & nell’istesso modo preparato con ordine congiongeli insieme, & imbevera con la predetta aqua, & fa cocere per tre giorni o più.
All’hora un’altra volta imbevera con l’aqua sua & fa cocere come prima, & questo replica tante volte quante, & fin che questi due si riducono in uno, il quale saprai quando il colore non si varia nelli medesimi, all’hora sopra di quelli infonde la predetta aqua una parte dopo l’altra a poco a poco, fin che beverà di essa quanto potrà, infondendo sempre nova aqua perche in questa congiontione di spirito, & di corpo con quelli si meschia l’anima, acciò si facciano una cosa istessa, & che li corpi si convertano nella natura di essi, per la quale il germe si congionge  con li predetti corpi mondati di essi, il che non si potea fare innanzi per la immondezza di quelli & grossezza, ma ora si congionge con quelli, & in quelli cresce & s’augmenta: hora tornarò alle cose dette prima, applicando singolarmente sopra di quelle le parole de filosofi antiqui, poste oscuramente in parabole, in modo che direte d’intendere le parole de filosofi nelli miei detti.
La prima parola è la reduttione de corpi in argento vivo, & questo è quello che li filosofi hanno chiamato solutione, laquale è fundamento dell’arte; così dicono, se non solverete li corpi, vi affaticherete indarno, della qual solutione trattando Parmenide nel libro della Turba ne parlò.  Se havessero letto questo libro & inteso, saperiano l’aqua essere permanente, laquale senza il suo corpo col quale è congionta, & fatta una istessa cosa, non puotria essere permanente: non è adonque l’aqua de corpi de filosofi in nuvola, ma è la conversione di essi in aqua, della quale sono stati creati, cioè l’argento vivo nel modo che si converte col gelo in aqua limpida, della quale è stato prima. Ecco che per gratia de Dio tu hai uno elemento che è l’aqua.
La seconda parola è che sia la terra, & questo che hanno detto li filosofi, che della grossezza dell’aqua si genera la terra, perché le feccie dell’aqua che rimangano nel fondo del vaso li filosofi le hanno chiamate terra così adonque hai secondo altri l’elemento che si chiama terra.
La terza parola è, che è la mondificatione della terra, della qual mondificatione  Morieno filosofo dice, questa terrà si putrefà con l’aqua, & si mondifica, laquale quando sarà mondificata, con l’aiuto di Dio tutto il magisterio si drizzarà, della quale disse anco Pheyrer nel libro della Turba, congiongi il secco con l’humido, cioè la terra con l’aqua. Ecco ancora che hai l’aqua per se, & la terra imbianchita con l’aqua.
La quarta parola è l’aqua, laquale può evaporare per destillatione o sublimatione, per laquale sublimatione overo ascensione l’istessa terra si fa aerea, essendo prima il tutto ispessito con la terra & coagulato, & così hai la terra, l’aqua, & l’aere, & questo è quello che disse Philete  nel libro della Turba, il secco fatto bianco s’arde nel foco, fin che da quello esce lo spirito, che in quello si trova, che si chiama la cenere d’Hermete, & resta la terra calcinata nel fondo del vaso, laquale è di natura ignea, & così havemo nelle predette preparationi quattro elementi, adonque questa terra calcinata è quella, della quale così dice Miseri Philosofo, nel tenere in poco conto la cenere che sta nel loco inferiore, perché in quello è la corona del core, che resta;  dapoi sarà la cenere con la predetta terra con laquale si mette il fermento, che dicono li filosofi essere l’anima, & questo perché si come il corpo humano senza il suo fermento, overo la sua anima, non vale cosa alcuna, così è nel nostro proposito, perché il fermento, è il corpo, come s’è detto, & converte l’altre cose alla sua natura, & sappi che non è fermento se non il Sole & la Luna, cioè l’oro & argento appropriati à questi pianeti.
Et perché si come il Sole & la Luna dominano alli altri pianetti, così questi due corpi dominano alli altri, & li convertono alla sua natura, & perciò da molti si chiamano fermento, bisogna adonque che s’introduca il fermento nelli corpi, perché è la sua anima, questo è quello che disse Morieno, se non mondarai il corpo immondo & non lo farai bianco, & non metterai l’anima in quello, non hai drizzato cosa alcuna a questo  magisterio: si fa adonque la congiontione del fermento col corpo mundo, & all’hora il spirito quando si congionge si rallegra con quelli, perché sono mondati dalla sua natura grossa, & sono fatti sottili, & questo disse Ascano nel libro della turba, il spirito non si congionge con li corpi  sin che non sia perfettamente purgato dalle sue immonditie.
Nell’hora della congiontione si vedono cose meravigliose, perché tutti li colori del mondo appaiono nell’operare, quanti si possono mai imaginare, & il corpo imperfetto si colora d’una coloratione ferma, mediante il fermento, il qual fermento è l’anima; & si congionge il spirito col corpo  mediante l’anima, & si lega, & si converte insieme con quello nel colore del fermento, et si fa una istessa cosa con quelli.
Dalle cose predette appare, a chi riguarda sottilmente, li filosofi nelle sue oscurissime parole haver detto cose vere, perché li stessi filosofi dicono nelli suoi libri, che il nostro lapis è di quattro elementi, perché l’hanno comparato alli elementi, & è stato dimostrato prima qualmente  sono li quattro elementi; hanno detto ancora che il nostro lapis è composto di corpo, anima & spirito, & hanno detto il vero, perché hanno paragonato il corpo imperfetto al corpo, per questo perché è infermo: hanno detto l’acqua essere spirito, & veramente essa è spirito: hanno detto il fermento esser anima perché si come s’è detto di sopra, dà la vita imperfetta al corpo imperfetto, laqual prima non havea, & gli ha introdotta forma migliore.
Hanno anco detto alcuni filosofi, se non riducete li corpi che si facciano incorporei, cioè non corpi, non havete ancora trovato le regole à operare li corpi, & dicono il vero; perché prima si fa l’aqua, cioè l’argento vivo,, & così si fa incorporeo, dapoi della congiontione del spirito, l’aqua si fa corpo, onde hanno detto alcuni, converti le nature, & troverai quello che cerchi.
Questo è vero, perché nel nostro magisterio, prima facciamo di grosso sottile, cioè di corpo aqua, & poi di aqua che è cosa humida facciamo terra, che è cosa secca, & così convertiamo le nature, & facciamo di corporale, spirituale, & di spirituale, corporale, come s’è detto, & quello che è dio sotto, come quello che è di sopra.
Cioè il spirito lo facciamo corpo, & il corpo lo facciamo spirito, come nel principio dell’operatione, cioè nella solutione si fa che quello che è di sotto  è come quello che è di sopra, & tutto si convertirà in terra: è dunque manifesto dalle cose predette, che il nostro lapis sono li quattro elementi, & sono l’anima, il corpo, & il spirito; & il nostro lapis, come dicono alcuni filosofi, si fa d’una sol cosa con un’altra, & certamente dicono il vero, perché veramente tutto il nostro magisterio si fa con l’aqua nostra & di quella, & per quella, perché solve li corpi istessi, come di sopra si è detto, non con quella solutione come credono gli ignoranti che si convertano in aqua di nuvole, ma di solutione vera filosofica, cioè che si converta in aqua prima, dalla quale sono stati nel principio: perché l’istessa aqua calcina li corpi, & li riduce in terra, la istessa aqua transforma li corpi in cenere, & quella la incenerisce, imbianchisce & mondifica secondo la parola di Morieno, che dice che Azoch & il foco lavano latone e lo mondificano, & levano totalmente l’oscurità da quello.
Latone è un corpo immondo, Azoch è l’argento vivo, & congionge corpi diversi, preparato nel modo predetto con tal congiontione, che non potrà la potenza del foco, ne altra temperatione, overo probatione separarla, & la defende dalla combustione del foco, & mette uno di quelli in un altro
& sublima li corpi, non con soblimatione volgare come intendono gli idioti che li sublimare sia ascendere di sopra per forza del foco, & perciò pigliano li corpi calcinati & li meschiano con li spiriti sublimati, cioè col mercurio, arsenico, & sale, & col mezo del foco gagliardo & subitaneo, fanno ascendere li corpi con li spiriti, & dicono che all’hora li corpi sono sublimati, ma si sono ingannati, perché dapoi li trovano più immondi che non erano prima.
Sappi adonque che il nostro sublimare non è ascendere di sopra, ma il sublimare de’ filosofi è d’una cosa bassa & corrotta farla alta, & grande, cioè pura, come quando dicemo questo huomo è sublimato, cioè posto in dignità, perché così dicemo li corpi sono sublimati, cioè fatti sottili & conversi in altra natura, ma il sublimare appresso de filosofi, è il medesimo che assottigliare & decretare, il che fa tutto la nostra aqua; così adonque intendi la nostra sublimatione, perché molti in questo si sono ingannati.
L’aqua nostra ancora mortifica, vivifica, & fa apparere il colore, prima negro nella mortificazione del corpo, mentre si converte in  terra.
Dapoi si vedono molti colori, & diversi inanzi l’imbianchire, il fine de quali tutti è la bianchezza: ma nella congiontione del corpo preparato & fermentato, appaiono infiniti colori, & tanti quanti si possono imaginare dall’huomo, & così appare che il nostro magisterio, è una cosa sola, & si fa con una sola, & è di quattro cose come s’è detto, & è di tre cose come di sopra si è detto, onde sappi che li filosofi hanno multiplicati li nomi del nostro lapis per questo, per ascenderlo, & hanno detto il nostro lapis essere corporeo & spirituale, & in verità non hanno mentito, come ponno intendere i sapienti, perché ivi è il corpo, & il spirito, & il corpo è fatto spirituale nella solutione come si è detto, & il spirito è fatto corporale nella congiontione di esso col corpo perfetto & col fermento, & così l’hanno chiamata alcuni filosofi come disse Eximeo nel libro della turba, così saprete tutti che ricercate la scienza, che non v’è tintura vera alcuna se non quella che si fa col nostro rame, & vi hanno posi infiniti nomi, acciò dalli principianti s’intendesse ad un certo modo se lo nominassero, nondimeno l’opera tutta è una medesima, & perciò dice Morieno, che il nostro magisterio s’assomiglia nell’ordine alla creatione dell’huomo, perché prima vi è il coito, dapoi la concettione, dapoi l’impregnatione, quarto vi è il nascimento, & quinto segue il nutrimento.
Queste parole io te le farò intendere, se sarai attento & sollicito: il nostro seme che è l’argento vivo con la terra si congionge a corpo imperfetto, la qual terra si dice nostra per questo, perché la terra è madre di tutti li elementi, all’hora secondo li filosofi si chiama coito; ma quando la terra comincia a ritenere seco alquanto dell’argento vivo, allora si chiama conceptione, & all’hora opera il maschio nella femina, cioè l’argento vivo nella terra, & questo è quello che dicono i filosofi, che il nostro magisterio non è altro, se non il maschio & la femina, & la congiontione di essi.
L’aqua domina nell’argento vivo, & la terra cresce & si multiplica & augmenta: & questo avviene quando la terra s’imbianca, all’hora si chiama impregnatione, perché già la terra s’è impregnata; dapoi il fermento si congionge col corpo imperfetto preparato come s’è detto sin che si facciano una cosa medesima in colore & in aspetto, & all’hora si dice che è il nascimento, perché all’hora è nato il nostro lapis, ilqual nato si chiama Re dalli filosofi, onde dice il filosofo nel libro della Turba, honorate il nostro Re, che viene dal foco, coronato di corona, & nutritelo, sin che pervenga alla età perfetta, il cui padre è il Sole, la Luna madre, ma pigliano la luna per corpo imperfetto, & il sole per corpo perfetto.
Adonque segue ultimamente il nutrimento, fin che s’augmenti di augmentatione grande; ma il nutrimento è del suo latte & seme, del quale è stato dal suo principio, ma s’imbeveri l’argento vivo spesse volte sin che habbia quello che basti, cioè sino alla perfettione, che è il fine di tutta l’opera nostra.
Tu poi adonque per le cose dette facilmente intendere tutte le parole oscure de filosofi, & conoscerai che tutti convengono nel medesimo, & non vi è altro magisterio se non quello che io ho predetto.
Già hai la solutione del corpo & la reduttione di sé stesso alla prima materia, dapoi hai la conversione de l’istesso in terra, dapoi la dealbatione, la levigatione in aere, perché all’hora destillando l’humidità che in quello si trova, si fa aereo, che discende, & la terra rimane calcinata, & all’hora è di natura ignea, & hai anche la congiontione di questi l’uno con l’altro, & hai la commistione dell’anima & del corpo, & anco la congiontione dell’anima & del corpo, & del spirito insieme, & la conversione fra di loro, & hai l’augmentatione, la cui utilità è maggiore di quello che si possa con la ragione intendere.